Lanterne rosse di Zhang Yimou

 

Considerato da molti un vero e proprio capolavoro, Lanterne Rosse è considerato da buona parte della critica cinematografica il film che ha permesso al mondo di conoscere il cinema cinese.  Uscito nelle sale cinematografiche del 1991,  leone d’argento alla mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 1992 ed uscito pesantemente censurato nella madre patria Cina, il film di Zhang Yimou è uno struggente e ben costruito racconto ambientato nella Cina del Nord degli anni ’20 del XX secolo fin  troppo legata ad antiche tradizioni e rituali particolari.  Basata sul romanzo “Mogli e concubine” di Su Tong, la pellicola si distanzia molto dall’originale cartaceo, basti pensare che nel libro non c’è traccia del rituale delle lanterne rosse, che invece diventa dominante nella versione cinematografica.
La trama segue le vicissitudini della giovane e bella Songlian, interpretata magistralmente da una giovane Gong Li, quarta moglie o, nella definizione legata al rituale della famiglia di antico lignaggio in cui entra con il matrimonio, quarta signora di un  ricco e maturo esponente dell’antica aristocrazia. E’ lei la figura principale in una casa dominata da presenze femminili a prima vista protagoniste ma in realtà donne sottomesse alla ricerca di scampoli di luce e libertà decisionale, intrappolate dal complesso rituale cui sono sottoposte dall’accensione delle lanterne rosse.