Breve presentazione di Irène Némirovsky
Irène Némirovsky (Kiev, 11 febbraio 1903 – Oświęcim, 17 agosto 1942) è stata una scrittricefrancese.
Nata in Ucraina, di religione ebraica convertitasi poi al cattolicesimo nel 1939, ha vissuto e lavorato in Francia. Arrestata dai nazisti, in quanto ebrea, Irène Némirovsky fu deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi di tifo. Anche il marito, Michel Epstein, che aveva cercato di farla liberare, verrà gasato nel novembre dello stesso anno al suo arrivo ad Auschwitz. Dal 2005 la casa editrice Adelphi ha iniziato a pubblicare le sue opere che sono tutte assolutamente da leggere.
IL SIGNORE DELLE ANIME di Irène Némirovsky
Dario Asfar è un giovane medico, cresciuto nei porti e nelle bettole dell’Oriente e ora catapultato nella Francia ricca dove i mali veritieri si sostituiscono a quelli solo immaginati della mente. Il signore delle anime di Irene Nemirovsky è una rivisitazione del mito di Faust trasposto nel milieu degli immigrati. Perché chi passa per le mani oculate e salvifiche di Asfar non può tornare più a prima: nulla rimane uguale a se stesso dopo essere stati guariti da lui. Asfar infatti è dovuto venire a patti con la sua anima e con la sua morale per non tirarsi indietro di fronte a niente e a nessuno. Nel 1920, quando giunge a Nizza, nessuno si fida di lui e nessuno vuole le sue cure mediche. Aspettando l’arrivo della moglie Clara e del figlio appena nato Daniel, in una lugubre pensione affittata da un’usuraia, pensa a come poter cambiare la sua vita per dare alle uniche due persone che ama un’esistenza dignitosa. Per farsi prestare dei soldi, dovrà così salvare l’onore del figlio della sua affittuaria dando inizio alla sua ascesa nel mondo dei compromessi. Da Nizza si sposterà a Parigi, a curare non più corpi, ma menti malate dell’alta società parigina. Il desiderio di diventare ricco e di vendicarsi di tutte le offese subito nel suo passato da povero, lo porteranno a cambiare aspetto, condizione e anima. Niente per lui è più ripugnante e vergognoso della povertà. Da questo concetto, portato avanti come morale e stile di vita, inizia la sua discesa agli inferi. Dario Asfar diventa così un cacciatore di anime, trasformandosi esattamente nell’alter ego dei suoi pazienti: uomini senza scrupoli. I ricchi borghesi hanno solo bisogno di un confessore, di qualcuno che li possa capire e assolvere dai loro peccati, eliminando in loro il senso di colpa e la vergogna. Ma nessuno in Il signore delle anime sfugge al proprio destino: né Asfar né i suoi pazienti. La Nemirovsky in questo splendido romanzo introduce così l’antisemitismo serpeggiante e la paura del nemico che condurranno la Francia e l’Europa alla seconda guerra mondiale