“Tutti indietro” di Laura Boldrini

tutti indietro

“Dedico questo libro alle donne in fuga dalla paura, a quelle che lungo la strada verso la sicurezza hanno subito violenza ed abusi. Alle donne invisibili, senza diritti e sole, quelle che pagano il prezzo più alto.”

Laura Boldrini

 

“TUTTI INDIETRO” DI LAURA BOLDRINI

STORIE DI UOMINI E DONNE IN FUGA E DI UN’ITALIA TRA PAURA E SOLIDARIETÀ NEL RACCONTO DELLA PORTAVOCE DELL’ALTO COMMISSARIATO ONU PER I RIFUGIATI

Recensione di Chiara Giacobelli

Parla di immigrazione e di asilo il libro che Laura Boldrini,  ha voluto scrivere, ma ne parla da un punto di vista insolito, non tradizionale: quello dei migranti.

Rifugiati, clandestini, regolari, Somali, Eritrei, Afgani, giovani e anziani, donne e uomini, sani e malati. Tutti indietro è prima di tutto il racconto di tante storie di vita, certamente differenti rispetto a quelle che noi Italiani siamo abituati ad ascoltare ogni giorno. Storie di dolori e sofferenze, di umiliazioni e sconfitte, ma anche di tanta speranza, determinazione, forza e solidarietà, che si fanno spazio tra chi vive in Paesi così poco distanti dal nostro, eppure così tanto diversi.

Il titolo del libro prende spunto dalla decisione del Governo italiano di rimandare appunto Tutti indietro, senza distinzione alcuna, ma significa molto di più. Per la portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati indietro si rischia di tornare tutti, se non ci si sofferma a valutare le differenze dei casi, se non si sceglie di rispettare le norme nazionali e internazionali che regolamentano la materia e soprattutto se del diverso si ha solo paura. Allora diventa quanto mai fondamentale fermarsi a guardare le vite di chi dall’estero arriva (o cerca di arrivare) in Italia in cerca di quella sicurezza negata e si ritrova invece a fare i conti con situazioni complesse, difficili, dove razzismo e paura si fondono insieme, mettendo a repentaglio il diritto d’asilo, la solidarietà umana, l’aiuto, la protezione. A volte persino i diritti basilari della persona.

Pochi sanno quanto accade (e quanto è accaduto negli ultimi anni) dietro le quinte dell’immigrazione, al di là di ciò che i media e la politica raccontano quotidianamente alla Nazione. Ecco perché Tutti indietro rappresenta un’ottima occasione non per trarre conclusioni o giudizi, ma, più semplicemente, per conoscere aspetti trascurati, poco discussi, di quel fenomeno ampio ed eterogeneo che è l’immigrazione. Sono infatti le storie degli uomini-tonno, di Sayed e di Astier, persone in carne ed ossa, ad aprire una finestra su ciò che accade dietro, parallelamente, “di nascosto”. Il libro della Boldrini ci permette di entrare, attraverso le parole dei racconti, in alcuni dei più noti centri di accoglienza italiani o delle più fatiscenti strutture che ospitano migliaia di stranieri senza il necessario per vivere, da Lampedusa a Torino, da Roma a Milano, da Rosarno a Ponticelli, scoprendo una realtà totalmente sconosciuta ai più. Dall’altro lato emerge un’Italia che si divide tra quella che non sa e quella che invece conosce, quella che se ne lava le mani e quella che al contrario si dà da fare, quella sotto i riflettori e quella di cui nessuno parla, ma che è altrettanto importante. Tutti indietro è una preziosa opportunità per spostare il velo e scoprire senza pregiudizi una volta per tutte che cosa si cela dietro ai tanti luoghi comuni legati al fenomeno migratorio. Non è detto che a qualcuno non possa persino far venire voglia di fare qualcosa in più.

N.B.: I proventi del libro sono interamente destinati a borse di studio per ragazzi afgani giunti in Italia senza genitori.

laura boldrini