“L’uomo che mi viene incontro” di Thomas Pistoia

L’uomo che mi viene incontro qui, ora, sulla strada, ha i passi lunghi e feroci di chi si crede il padrone. E gli scarponi glieli ho comprati io.
Porta con sè la mia paura. La tiene in tasca, senza sforzo, ci fa giocare le sue dita, sicuro di ciò che gli appartiene.

L’uomo che mi viene incontro qui, ora, sulla strada, ha gli occhi sbarrati dalla follia, ma anche i gesti sereni di chi si crede nel giusto. E’ quasi elegante. E i suoi vestiti glieli ho stirati io.
Porta con sé i miei anni passati, la mia gioia e la mia innocenza, i miei sogni… Li tiene al guinzaglio e li trascina verso di me, avvolti in un lacero abito bianco.

L’uomo che mi viene incontro qui, ora, sulla strada, ha il ventre sazio e ha bevuto bene. Il piatto e il bicchiere glieli ho riempiti io. Ho condito il suo cibo, gliel’ho sporzionato. Gliel’ho posto simmetrico su tavola imbandita. Ho separato il suo sudore dalla biancheria pulita…
Porta con sè l’odore dei miei figli, il colore dei loro occhi e qualche loro sorriso… Non li vede però quando, mani alle orecchie, cercano di non sentire e stringono le palpebre per riuscire a non vedere.

L’uomo che mi viene incontro qui, ora, sulla strada, ha le mani forti e pesanti. Ed ogni giorno, addosso, le sento bene io. Sul viso, sul capo, nello stomaco.
Le sento al collo che stringono impotenti. Le sento che frugano, sporche, tra le mie vesti.
Portano con sè un cazzo.
E me lo spingono dentro.
Anche se non voglio.

All’uomo che mi viene incontro qui, ora, sulla strada, io oggi ho detto per sempre addio. E lui non ha capito.
Porta con sè un coltello, mi raggiunge e me lo affonda dentro, a lungo, come se io fossi un pollo e lui il macellaio.
Si ferma solo quando è certo di aver finito.

L’uomo che mi viene incontro qui, ora, sulla strada… è l’uomo che amo.

E’ mio marito.

 

Racconto di ©Thomas Pistoia  www.viaoberdan.it

Foto di Jean Marie Precius