Violenza e molestia sessuale: la Cassazione delinea i confini
Cassazione penale , sez. III, sentenza 04.10.2012 n° 38719
Se il corteggiamento molesto si estrinseca mediante gesti a sfondo sessuale ed allusioni si può trasformare in tentativo di violenza sessuale, nel caso in cui la vittima non abbia possibilità di fuga. E’ quanto ha stabilito la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 4 ottobre 2012, n. 38719.
Nel caso di specie, l’imputato non si era limitato a meri atti di corteggiamento invasivo, avendo omesso di aprire la porta del mezzo di trasporto da lui condotto e, allungandosi, impedendo il passaggio alla donna, afferrandola per la gamba nell’intento di trattenerla. Un tale comportamento materiale, accompagnato dai strani movimenti con la lingua, toccamento dei propri pantaloni, e dalle parole oscene pronunciate come “mi diventa grosso e duro”, denotava senza alcun dubbio l’intento di appagamento del proprio desiderio, violando nel contempo, la sfera di autodeterminazione sessuale della donna.