“Violenza Assistita” una Mostra itinerante per riconoscerla ed affrontarla

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La nostra Associazione “Mariposa” si pone come obiettivo quello di approfondire la percezione ed il grado di conoscenza del tema della violenza assistita dai minori in ambito domestico poichè, di questa forma di violenza, si parla e si scrive poco.

La violenza assistita sui minori è una forma di violenza domestica che si perpetua nel caso in cui il minore è costretto, suo malgrado,  ad assistere a ripetute scene di maltrattamenti fisici o verbali tra soggetti a lui legati affettivamente.
La violenza assistita, è una vera e propria forma di  maltrattamento psicologico, che il più delle volte è ignorato o sottovalutato e  che porta le sue conseguenze sul minore a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale.
Il minore può subire un’esperienza diretta di detta violenza, quando viene obbligato ad assistere a soprusi, o semplicemente quando non viene tutelato in maniera opportuna e ne rimane irresponsabilmente spettatore. La violenza assistita, può essere anche indiretta cioè, quando il minore ne è messo al corrente inconsciamente (o in alcuni casi volontariamente)  facendogli, in tal modo, subire gli effetti negativi delle violenze quotidiane che si perpetrano in famiglia.

E’ facile intuire che se tale esposizione è continua, lo sviluppo del minore è seriamente compromesso e può minare la crescita dell’individuo fino a fargli assumere, anche nell’età adulta,  la violenza e la prevaricazione  come abito mentale e strumento relazionale.

E’ bene sottolineare che  né l’età né il grado di sviluppo del bambino impediscono la percezione della violenza e le sue conseguenziali ferite psicologiche. Siamo di fronte ad un vero e proprio abuso primario.

Cosa si può fare per aiutare i bambini vittima di violenza domestica?

Noi crediamo che sicuramente sia importante conoscere il problema e fare prevenzione.

Mariposa vuole mettere in pratica una strategia di prevenzione diffondendo l’argomento. Lo scopo è di rendere consapevoli tutti coloro che si trovano ad affrontare situazioni problematiche (genitori ed operatori sociali) dei danni che la violenza assistita può creare (includendo anche i “classici” litigi se diventano cronici).Solo così si potrà veramente tutelare le piccole vittime.

Per raggiungere questo scopo ci avvarremo del progetto dell’illustratrice Stefania Spanò (in arte Anarkikka):  una bella mostra itinerante che racconta con la sequenza delle immagini la “violenza assistita”.

La nostra Associazione dal prossimo ottobre a marzo 2016,  accompagnerà queste tavole nelle biblioteche, nelle scuole e in altri luoghi di aggregazione con l’intento di diffondere l’argomento. Sarà inoltre l’occasione per pubblicizzare nel contempo il nostro servizio di Linea d’ascolto telefonica per le donne in difficoltà.

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La mostra è composta da 15 tavole.
Stampate ad alta definizione, misurano cm 60×80.

Esse affrontano, in ordine, i seguenti temi:

Violenza domestica
• La violenza non è amore
• Come riconoscerla
• Come proteggersi
• Femminicidio: non chiamatelo raptus

Violenza assistita intrafamiliare
• I bambini che assistono alla violenza sono vittime di violenza.
• Pranzo criminale. La violenza assistita è un reato.
• Quando il mostro non è nelle fiabe, la paura è senza fine.
• Il ruolo di un bambino è essere protetto, non proteggere.
• In tutto questo rumore, il suo silenzio parla. Ascoltalo.
• Anche un genitore violento è un genitore modello.
• La violenza assistita provoca gravi danni ai legami di attaccamento.
• Se per te e il tuo bambino non c’è rifugio in casa, cerca una casa rifugio.
• I bambini che rifiutano il genitore violento, vanno ascoltati e protetti.
• La PAS (Parental Alienation Syndrome) non esiste. Il fatto non sussiste.
• “Per farti del male, farò del male ai tuoi figli.” Femminicidio: i danni fisici ai bambini non sono effetti collaterali.

Violenza assistita © Anarkikka Tutti i diritti riservati.

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