“TANTO A ME NON CAPITA” spettacolo teatrale il 7 maggio 2022

Nell’ambito del Progetto “Esercizi di cittadinanza” ed evento inserito nel palinsesto di Civil Week 2022 (iniziativa del terzo settore di Milano città metropolitana, CSV, Forum del terzo settore e Corriere della sera-buone notizie), l’Associazione Mariposa, con il patrocinio del Comune di Trezzo sull’Adda

INVITA A TEATRO

Appuntamento:
SABATO 7 maggio 2022 ore 21.00 presso CINETEATRO IL PORTICO Via Mons Grisetti a Trezzo sull’Adda con lo spettacolo teatrale “TANTO A ME NON CAPITA” presentato da LIBERE SINERGIE ideato e realizzato da Annamaria Versienti con la collaborazione di Silvia Cattafesta. Uno spettacolo di denuncia della violenza psicologica sulle donne. Ironico, divertente, urticante. Sarà ospite della serata la Dott.ssa Lorena Trabattoni per il Centro Antiviolenza V.I.O.L.A. (Responsabile dell’Ufficio di Piano/Ufficio Unico)

Ingresso consentito nel rispetto delle norme sanitarie in vigore.

Breve presentazione dello spettacolo: Tanto a me non capita... nemmeno quando capita. Annamaria Versienti ha scritto questo spettacolo teatrale mettendo in prosa “con sguardo ironico”, come tiene a precisare, il dramma quotidiano della violenza psicologica mascherata. Quella fatta, secondo i luoghi comuni, “per amore” tanto “cosa vuoi che sia”.

Annamaria Versienti ha preso spunto da situazioni reali. Lei, che per passione studia teatro, impersona anche le protagoniste di questi racconti ambientati da nord a sud e trasversali alle classi sociali e culturali.

C’è Barbara che, nella sala d’attesa del medico che le ha diagnosticato attacchi di panico, con accento romanesco dice a una signora seduta a fianco a lei: “Mario nun me fa truccà. Dice che er trucco me fa volgare. Poi dice che si me trucco l’artri uomini me guardeno e si me guardeno lui è geloso e poi je prudono le mani. Una volta m’ero truccata…. si è incazzato tantissimo… ah ma poi non è più successo… e che sò, scema? L’ho imparata la lezione: nun me sò truccata più”.

C’è Annalisa, leccese, vittima di violenza economica. Ma col marito va tutto bene. Hanno un unico conto corrente ed un unico bancomat; lei per fare la spesa deve chiedere i soldi a lui che poi verifica come e quanto denaro ha speso. “Però è tutta colpa mia. Devo confessare una cosa: prima quando mi dava i soldi qualche volta facevo la cresta sulla spesa. Poi però mi ha beccata. E da allora mi controlla gli scontrini. Si è arrabbiato moltissimo perché dice che ho tradito la sua fiducia. Ma poi mi ha perdonata. È tanto buono lui…”.

C’è la suocera bolognese che ad un’amica racconta della nuora che si lamenta perché il marito (e quindi suo figlio) la offende e la umilia. Per l’anziana donna non è grave. In fondo lei prendeva certi ceffoni dal marito, pace all’anima sua, che proprio non capisce perché prendersela per delle parole.
“Ho detto a mia nuora: Lui parla? E tu lascialo parlare. Che ti importa?”
“Ma sì – dice l’amica – le parole non fanno mica lividi”.

 Intervista alla Presidente Associazione Mariposa Anna Muschitiello, durante il programma road to Civil Week