Il progetto “Facciamo la differenza” 2021-2022 è stato proposto ai Comuni di Vaprio d’Adda e Pozzo d’Adda nella sua duplice formula: la formazione coi ragazzi e la formazione con gli insegnanti delle scuole secondarie di prima grado. Consapevoli dell’importanza di lavorare con i ragazzi su queste tematiche, negli anni è nata la riflessione sull’importanza di coinvolgere anche gli insegnanti in questi percorsi formativi, in quanto attori nella
quotidianità nell’educare i ragazzi ad una parità di genere
IL LAVORO CON I DOCENTI PRESENTAZIONE, OBIETTIVI E METODO
L’educazione di genere è intesa come lettura critica di ciò che accade nella quotidianità scolastica e
riconoscimento della presenza di stereotipi anche nell’ambito dell’orientamento e del successo
formativo dei ragazzi: preparare studentesse e studenti a riflettere sulle proprie aspirazioni non può
prescindere da una riflessione sui condizionamenti degli stereotipi di genere e da una loro,
necessaria, destrutturazione. In questo senso, educare al genere significa «educare alla libertà
intesa come possibilità di essere e fare, riuscendo a comprendere e gestire la complessità
contemporanea».
Lavorare con gli insegnanti ha significato offrire uno spazio di riflessione e condivisione al fine di costruire delle strategie didattico-educative per sostenere i ragazzi nella loro crescita, il più possibile
libera da stereotipi culturali e sociali, talvolta ancora strettamente legati ad una visione polarizzata
maschile vs femminile.
Nel dettaglio gli obiettivi sono stati:
● Promuovere nei docenti la riflessione relativa agli stereotipi e ai pregiudizi nell’educazione
dei ragazzi
● Sensibilizzare all’accoglienza di possibili segnali d’allarme di situazioni di violenza subita o
assistita
● Fornire strategie e strumenti utili alla trattazione degli argomenti in autonomia in classe e
nella gestione delle relazioni in modo più efficace e sereno
● Contestualizzare possibili percorsi da proporre ai ragazzi partendo dagli spunti emersi nella
formazione
A tale scopo sono stati utilizzati differenti strumenti e metodologie di intervento quali:
● Attività espressive a mediazione artistica per facilitare l’esperienza di scambio, confronto e
condivisione intorno ai temi
● attività in gruppo con contributi teorici, dibattiti, tecniche di brainstorming,
● utilizzo di supporti video
Il progetto si è realizzato in quattro incontri di due ore ciascuno, svolti su piattaforma Teams.
Alcuni incontri sono stati condotti da due psicologhe, altri da una psicologa e un’arteterapeuta, a
seconda della tematica trattata. Il quarto ed ultimo incontro è stato condotto da tutte e tre le
esperte.
CONCLUSIONI
Il progetto ha visto la partecipazione di circa una decina di docenti sia donne sia uomini delle scuole
secondarie di primo grado di Vaprio e Pozzo. Dopo un inizio un po’ faticoso e non molto motivato
dovuto ad un insieme di fattori (non da ultimo la situazione di imprevedibilità dettata
dall’emergenza coronavirus), vi è stato in seguito, un buon coinvolgimento da parte del team
docenti.
La presenza di docenti uomini, non scontata, ha arricchito il dialogo e portato momenti di confronto
costruttivo.
Nel percorso di formazione le conoscenze degli insegnanti hanno generato nuove comprensioni e
curiosità rispetto al loro ruolo educativo, allo sviluppo psicosessuale dei ragazzi e al ruolo degli
stereotipi di genere all’interno di ciascuno di noi.
Lo scambio, a volte sollecitato dagli esperti, è avvenuto sia su un piano professionale sia personale,
riconoscendo come il piano personale spesso non emerga nella quotidianità, ma di quanto sia stato
importante condividere esperienze individuali e ritrovarne delle somiglianze nelle proprie storie.
Dal questionario di valutazione proposto è emerso un buon indice di gradimento che fornisce una
valutazione generale più che buona all’intero percorso; la condivisione, il dialogo e il confronto tra
colleghi sono stati gli aspetti maggiormente apprezzati; alcuni partecipanti hanno sottolineato come
sarebbe stato maggiormente esaustivo avere a disposizione un incontro in più.
IL LAVORO CON I RAGAZZI
Il progetto “Facciamo la differenza”, nella versione dedicata agli studenti, è stata proposta ai ragazzi
delle quattro classi terze della Scuola Secondaria di primo grado di Vaprio d’Adda.
PRIMO INCONTRO
Il primo incontro ha affrontato come tematica principale l’importanza dell’ascolto di se stessi e degli
altri tramite attività individuali e di coppia con l’obiettivo di offrire nei ragazzi la possibilità di
riflettere sui propri pensieri, emozioni e stati d’animo. L’incontro si è concluso ponendo particolare
attenzione al rispetto reciproco.
SECONDO INCONTRO
Nel secondo incontro il punto di partenza è stato il concetto di “diversità” per arrivare a una nuova
prospettiva, cioè quella dell’unicità di ognuno di noi. A tal proposito si è posta l’attenzione sugli
stereotipi di genere della nostra società e cultura, che spesso possono condizionare, fin dall’infanzia,
l’espressione della propria identità, il pensiero e l’atteggiamento nei confronti degli altri.
È stato lasciato spazio a una riflessione su come poter superare questi stereotipi e smontare false
credenze.
TERZO INCONTRO
Il terzo incontro si è focalizzato sull’idea che i ragazzi hanno delle relazioni e sono state messe a
confronto le caratteristiche di relazioni nocive e di relazioni equilibrate.
Infine particolare attenzione è stata dedicata al tema della violenza, in tutte le sue forme, come
riconoscerle e come poter chiedere aiuto.
CONCLUSIONI
I ragazzi hanno partecipato in modo molto attivo, manifestando molto interesse e un buon
coinvolgimento. Gli spunti di riflessione sono stati pertinenti e profondi, tanto da far emergere
anche pensieri particolarmente delicati, condivisi poi con i docenti ed in un caso di particolare
malessere manifestato anche con la psicopedagogista della scuola.
Le tematiche hanno favorito dibattiti e confronti utili, durante i quali i ragazzi hanno potuto mettersi
in gioco esprimendo le loro differenti idee e gli anche contrastanti punti di vista. Le linee guida
proposte all’inizio del progetto sono state seguite in modo adeguato dagli studenti, i quali hanno
mostrato rispetto per le opinioni altrui, maturità di pensiero e condivisione di esperienze personali.
Inoltre è stato dato modo ai ragazzi di fornire un feedback finale sul progetto e sono stati riscontrati
pareri positivi e riconoscenti.
Le specialiste
Giulia La Porta – Psicologa Psicoterapeuta
Maria Cristina Minelli – Arteterapeuta
Erika Corti – Psicologa Psicoterapeuta
Alice Quadraroli – Psicologa
Angela Zammito – Psicologa