Le differenze di genere e il problema della violenza sulle donne
Sempre più frequentemente si assiste ad episodi di violenza nei confronti delle donne che riscuotono l’attenzione dei media, dell’opinione pubblica e degli enti pubblici e privati che si occupano di cura e tutela della persona. Si tratta di un fenomeno che coinvolge le donne di ogni estrazione culturale e sociale, che provoca importanti conseguenze e gravi danni sulla salute fisica e mentale. Le statistiche europee dimostrano come la violenza sulle donne si sviluppi in particolare nell’ambito familiare. Essa rappresenta la prima causa di morte delle donne nella fascia di età compresa tra i 16 e i 50 anni. Inoltre, la violenza praticata all’interno delle mura domestiche può impedire lo sviluppo armonico delle relazioni e della personalità dei figli, spesso costretti ad assistere ad episodi di maltrattamento.
È stato dimostrato da numerosi studi che migliori capacità empatiche e di ascolto dell’altro favoriscono relazioni di coppia e interpersonali basate sul rispetto reciproco, quindi più soddisfacenti. Inoltre, una buona capacità di riconoscere le proprie emozioni e comunicarle in modo efficace pone le basi per la costruzione della stima di sé, fondamentale per instaurare relazioni sane.
L’associazione Mariposa, promotrice di questo progetto, si occupa da dieci anni di sensibilizzazione sul tema della violenza e del maltrattamento nei confronti delle donne e promuove momenti di riflessione sui modelli cuturali e educativi per favorire pari opportunità nelle relazioni tra uomini e donne nei diversi contesti. Dal 2011 gestisce una linea d’ascolto telefonica per donne maltrattate in collaborazione con il Comune di Trezzo sull’Adda e il distretto sociosanitario. Dal 2018 l’associazione è entrata a far parte delle RETE V.I.O.L.A. un centro antiviolenza, punto di riferimento per le donne vittime di maltrattamento dell’ambito territoriale Adda-Martesana. Il Centro garantisce spazio di ascolto e di accoglienza per le donne e i loro figli, sostegno psicologico (individuale o di gruppo), consulenza e assistenza legale, orientamento e supporto nella ricerca di lavoro, accompagnamento all’autonomia abitativa e ospitalità presso case rifugio in situazioni di rischio elevato.
“Facciamo la differenza” è un progetto che mira a realizzare interventi dedicati alla prevenzione della violenza sulle donne e alla promozione del benessere psicologico rivolto a ragazzi e ragazze delle Scuole Secondarie di Secondo Grado. Si tratta di una proposta di sensibilizzazione e di informazione sul tema, attraverso la valorizzazione e il rispetto delle differenze di genere, l’indagine sugli stereotipi presenti nel rapporto tra uomo e donna, l’ascolto empatico di sé e dell’altro, la comunicazione efficace e l’offerta di strumenti per la richiesta di aiuto in situazioni di violenza.
Partendo da una concezione della scuola e dell’educazione come servizio reso alla collettività che partecipa alla complessiva realtà socioeconomica, culturale e valoriale del territorio cui appartiene, appare fondamentale il coinvolgimento dell’Istituzione Scolastica. Esso è inteso come luogo di comprensione, prevenzione e protezione di alcune dinamiche comportamentali ed emotive complesse, rintracciabili nelle storie degli adolescenti. Alla luce di un modello educativo che consideri fondamentale, per lo sviluppo della personalità, l’espressione di se stessi nel rispetto dei bisogni altrui, la dimensione scolastica costituisce un contesto cruciale per favorire il benessere psicologico della sfera affettiva e relazionale.
Perché un percorso per gli adolescenti?
L’adolescenza è una fase di sviluppo della persona particolarmente ricca e delicata, che si protrae per un lungo periodo di vita che va da circa 10 anni fino a 20-23 anni. Si tratta indubbiamente di un periodo importante per la formazione della personalità e delle opinioni degli individui. Data l’entità del fenomeno della violenza di genere, visto come problema privato, risulta necessario stimolare le capacità empatiche degli adolescenti e di ascolto di sé e dell’altro al fine di creare relazioni basate sul rispetto reciproco e quindi prevenire forme di prevaricazione e violenza.
Risulta altrettanto fondamentale imparare a riconoscere, affrontare e denunciare ogni forma di maltrattamento, in particolare quello contro le donne, al fine di evitare il riprodursi di modelli comportamentali disfunzionali.
Obiettivi
• Stimolare la capacità di ascolto di sé, delle proprie emozioni e di quelle altrui, favorendo riflessioni che evidenzino la possibilità di identificarsi con lo stato d’animo altrui
• Individuare gli stereotipi di genere nella società, promuovendo un’analisi sulla loro valenza culturale e sull’impatto emotivo che scaturiscono
• Accrescere la consapevolezza sul tema della violenza di genere e sulle possibilità di richiesta di aiuto
• Favorire l’identificazione di vissuti e stati d’animo alla base di condotte aggressive al fine di prevenirle
• Promuovere l’elaborazione di modelli relazionali equilibrati e funzionali
Strumenti e metodologia di intervento
Il progetto prevede 4 incontri di due ore ciascuno per la classe 3^ e 2 incontri di due ore ciascuno per le classi prime, da svolgersi nei locali dell’Istituto di Istruzione Superiore “Marisa Bellisario” di Trezzo sull’Adda, in orario curriculare. Il periodo dell’anno in cui si svolgerà il progetto sarà da Febbraio a Maggio 2019.
Gli incontri saranno condotti da due psicologhe, la Dott.ssa Erica Corti (psicologa, psicoterapeuta in formazione) e la Dott.ssa Giulia La Porta (psicologa, psicoterapeuta in formazione) precedentemente volontarie presso la Linea D’Ascolto.
La metodologia di lavoro è di tipo attivo, per favorire la partecipazione diretta e l’espressione emotivo-affettiva dei ragazzi tramite le seguenti modalità:
• Attività di gruppo, che prevedono contributi teorici, dibattiti, tecniche di brainstorming e di role playing, focalizzate sugli obiettivi dell’intervento
• Utilizzo di supporti video per sfruttarne la forte carica comunicativa
• Creazione di un prodotto finale da parte dei ragazzi, da rendere successivamente fruibile e
visibile alla comunità (per la classe terza) .