Angelina, la staffetta partigiana

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Per quanto grande potesse essere il coraggio degli uomini, la Resistenza non sarebbe stata possibile senza le donne; la loro funzione è stata meno appariscente, ma non meno essenziale.

I primi corrieri e informatori partigiani furono le donne. Inizialmente portavano assieme agli aiuti in viveri e indumenti le notizie da casa e le informazioni sui movimenti del nemico. Ben presto questo lavoro spontaneo venne organizzato, ed ogni distaccamento si creò le proprie staffette, che si specializzarono nel fare la spola tra i centri abitati e i comandi delle unità partigiane. Le staffette costituirono un ingranaggio importante della complessa macchina dell’esercito partigiano. Senza i collegamenti assicurati dalle staffette le direttive sarebbero rimaste lettera morta, gli aiuti, gli ordini, le informazioni non sarebbero arrivati nelle diverse zone.

Il segno distintivo che lascia oggi Angelina è quello di ricordarla nella sua figura di “donna della resistenza” proprio in prossimità dalle celebrazioni del 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal fascismo.

Angelina sostenuta anche dalla formazione della sua famiglia, ha avuto un ruolo molto importante in quel periodo lavorando a fianco dei partigiani trezzesi: i suoi fratelli Ettore e Giancarlo, Celeste Albani, Maria Quadri e con Alfredo Cortiana, il cui nome di battaglia era “Comandante Enzo”, partigiano del distaccamento di Cinisello Balsamo della 119^ Brigata Garibaldi, uno dei massimi dirigenti partigiani.

Angelina con molta passione ed impegno faceva la staffetta, a piedi o in bicicletta portava i viveri ai partigiani nascosti nelle cascine circostanti, e puntualmente lasciava le missive utili alla loro salvaguardia ed al controllo del territorio. Con questo compito lei rischiava ogni giorno di imbattersi in situazioni che mettevano in serio pericolo la sua incolumità personale; la zona era costantemente presidiata dagli oppressori che tenevano sotto controllo qualsiasi movimento che potesse ricondurre ai partigiani.

Anche dopo la Resistenza è stata sempre molto attenta alla vita politica, da comunista convinta ammirava la figura di Enrico Berlinguer. Ha continuato la sua militanza con l’assidua presenza alle Feste dell’Unità, lavorando nelle cucina insieme a tante altre donne, tutte animate dalla stessa passione e tutte orgogliose di contribuire alla stessa causa: il sostegno a quel partito che rappresentava la democrazia e difendeva la libertà, che si batteva per l’emancipazione delle donne, che sosteneva le battaglie dei lavoratori per una società più giusta ed umana.

Anche con l’avanzare dell’età Angelina non ha mai perso quel vigore e quella passione che ha contraddistinto tutta la sua vita; puntualmente ogni anno partecipava alle solenni celebrazioni del 25 Aprile, del 1° Maggio ed il 2° Giugno e con grande orgoglio manifestava col simbolo della bandiera italiana cantando Bella ciao e Bandiera Rossa.

Oggi la nostra comunità perde una figura esemplare di partigiana che ha combattuto per la nostra libertà con coraggio e generosità ci lascia una grande testimonianza ed insegnamento di vita per le nuove generazioni.

 

O BELLA CIAO Angelina, madre e donna coraggiosa!

ANGELINA