14 Febbraio 2015 One Billion Rising – Flash Mob ore 16.OO a Trezzo sull’Adda in Piazza Nazionale

volantino OBR 2015(1)

 

L’appuntamento è per il 14 Febbraio 2015 alle ore 16.OO   in Piazza Nazionale a Trezzo sull’Adda per non mancare al Flash Mob di One Billion Rising.                  

La mia rivoluzione inizia nel corpo       di Eve Ensler

La mia rivoluzione inizia nel corpo   Non aspetta più

La mia rivoluzione non ha bisogno di approvazione o permesso

Succede perché deve succedere in ogni quartiere, villaggio, città

nei raduni delle tribù, tra i compagni di studio, tra le donne al mercato, sull’autobus

Può essere graduale e morbida

Può essere spontanea e rumorosa

Potrebbe essere già in atto

La potresti trovare nel tuo armadio, nei tuoi cassetti, nel tuo stomaco, nelle tue gambe, nel moltiplicarsi delle tue cellule, nella nuda bocca di capezzoli turgidi e seni prorompenti

La mia rivoluzione cresce insaziabile al ritmo di tamburi tra le mie gambe

La mia rivoluzione è disposta a morire per questo

La mia rivoluzione è pronta a vivere in grande

La mia rivoluzione sta rovesciando quello stato mentale chiamato patriarcato

La mia rivoluzione non avrà una coreografia anche se comincerà con alcuni passi familiari.

La mia rivoluzione non è violenta ma non arretra davanti al ciglio pericolosodi dimostrazioni forti di resistenza che potrebbero farla scivolare in qualcosa di nuovo

La mia rivoluzione è in questo corpo

In questi fianchi atrofizzati dalla misoginia

In questa mandibola messa a tacere dalla fame e dall’atrocità

La mia rivoluzione è

Connessione non consumo

Passione non profitto

Orgasmo non possesso

La mia rivoluzione è della terra e verrà da lei

Per lei, grazie a lei

La mia rivoluzione sa che ogni volta che scaviamo o trivelliamo

O bruciamo o violiamo gli strati della sua sacralità

violiamo l’anima del nostro futuro

La mia rivoluzione non si vergogna di premere il mio corpo giù

Sul suo suolo fangoso davanti a

Baniani, Cipressi, Pini, Kalyaan, Querce, Castagni, Gelsi, Sequoie, Sicomori

Di inchinarsi senza vergogna ad uccelli giallo fosforescente e tramonti rosa e blu, a buganvillee viola da far scoppiare il cuore e mari verde acqua

La mia rivoluzione bacia con gioia i piedi di madri ed infermiere e cameriere e donne delle pulizie e bambinaie

E guaritrici e tutte coloro che sono vita e danno vita

La mia rivoluzione è in ginocchio

Sulle mie ginocchia davanti ad ogni cosa sacra

E a coloro che portano fardelli creati dall’impero sulle loro teste e sulle loro schiene e

Nei loro cuori

La mia rivoluzione richiede abbandono

Si aspetta l’originale

Si affida a piantagrane, anarchici, poeti, sciamani, veggenti, esploratori del sesso

Prestigiatori, viaggiatori mistici, funamboli e coloro che vanno troppo lontano e sentono troppo,

La mia rivoluzione arriva inaspettata

Non è ingenua ma crede nei miracoli

Non può essere classificata, definita, marchiata

O perfino collocata

Offre profezie non ricette

E’ determinata da mistero e gioia estatica

Richiede ascolto

Non è centralizzata anche se tutte sappiamo dove stiamo andando

Avviene gradualmente e all’improvviso

Avviene dove vivi e ovunque

Capisce che le divisioni sono diversioni

Richiede di stare seduta immobile e fissare a fondo i miei occhi

Andare avanti

Con amore.

 

Traduzione a cura di Sasha Arlorio

ADESIVO

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Foto e riprese video di Roberto Solbiati